L’UNIONE PROSEGUE NEL NOME DELLA BELLEZZA

 

 

L’UNIONE PROSEGUE  NEL NOME DELLA BELLEZZA

Parte la seconda fase del Laboratorio Eco Artistico dell’U.I.C.I.  aperto anche ai migranti 

Chi opera per l’integrazione non può non  impegnarsi per l’inclusione di tutti ed abbattere le differenze, che si fanno inestimabili tesori se depurate anche dai più nascosti pregiudizi mentali e culturali”. Con questa premessa dei responsabili dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si è aperta la seconda fase annuale del Laboratorio Eco Artistico “Gli occhi della creatività”, diretto da Paola Siciliano ed allargato ad un bel gruppo di giovani migranti. “L’U.I.C.I. intende così aprirsi ulteriormente al mondo del disagio e valorizzare persone troppo spesso considerate solo parte di una massa in movimento, così come lo furono i nostri padri, così come vengono sovente considerati quanti vivono in persistenti difficoltà, così come viene, a volte,  omologata una categoria che lotta e che, però, è formata da singoli individui – ognuno dei quali scrigno prezioso di dignità incarnata”.  Questa l’acuta riflessione del Presidente dell’Unione Giovanni Barberio ed il motivo profondo per il quale le porte della dinamica associazione vibonese si sono spalancate ad amici che cammineranno con chi non vede o vede molto poco, per fondere esperienze, idee, colori e creatività e per crescere nel nome della concreta  condivisione. I sorrisi e le strette di mano del primo incontro hanno fatto pensare a quanto di bello possa scaturire dalla voglia di fare e di farcela, ponendo al cento “l’altro” ed “il bello che salva”. La bellezza educa, cambia, muove. Così come ricordato da Paola Siciliano,  Dostoevskij affermava  “Il mondo sarà salvato dalla bellezza”.  Papa Giovanni Paolo II spiegava che “lo stupore per la bellezza porta quell’entusiasmo, che permette sempre di rialzarsi e di ripartire”. Un personaggio del film “Le vite degli altri” esclamava “Come si fa ad essere cattivi dopo aver ascoltato questa musica ?”. Ecco perché, la bellezza vera cambia, educa, muove ed ecco perché l’U.I.C.I. “continua ad unire nel nome della bellezza”

 

foto del labboratorio