Qualche nota stampa 2015

Ci piace, e speriamo possa piacere anche a Voi, ripercorrere – attraverso qualche nota stampa – le ultime tappe del nostro cammino, da fine giugno al caldo mese di luglio: dall’incontro “Senza barriere” alla presentazione del libro “Il cacciatore di meduse”; dal Campo Estivo all’illuistrazione della Protesi Retinica Argus II; dalla Mostra del Laboratorio Eco Artistico.

“Il Quotidiano del Sud” 30 Giugno 2015

 

UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI.  Incontro al Centro servizi per il volontariato

 

Continua il cammino per una più ampia sensibilizzazione delle tematiche dei diversamente abili

 

di GIUSY D’ANGELO

 

Continua il cammino dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti sezione provinciale, per una più ampia sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni per quanto concerne le tematiche della disabilità. Diversità come risorsa, azioni che favoriscano le pari opportunità per una reale e completa integrazione. Con questi fini è stato promosso l’incontro “Senza barriere… Insieme per un mondo accessibile”, svoltosi presso il Centro servizi per il volontariato. La manifestazione, che ha interessato anche i rappresentanti delle istituzioni, è statA intesa come fase conclusiva del “Corso di orientamento, mobilità ed autonomia per non vedenti e ipovedenti” effettuato dall’Istituto per la Ricerca, Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.) di Vibo Valentia. La serata ha visto la buona adesione di associazioni di e per disabili; i sindaci di Limbadi e Zaccanopoli; il vice sindaco di Vazzano e gli assessori alle politiche sociali di Ionadi, Rombiolo e Vibo Valentia. Personalità che, ciascuno per il proprio ambito di competenza, hanno offerto il proprio punto di vista. In generale, è emersa la volontà degli enti di lavorare al fine di superare le questioni di natura economica e burocratiche che ritardano l’applicazione delle leggi. Non da sottovalutare, inoltre, l’aspetto riguardante il progresso civile e sociale raggiungibile attraverso condotte individuali di vita che consentano un reale abbattimento di barriere culturali e mentali, ancor prima che architettoniche. Una sfumatura approfondita con gli interventi del neo assessore alle politiche sociali del Comune di Vibo, Lorenza Scrugli e del Dirigente Asp Michelangelo Miceli. Ai saluti introduttivi del Presidente dell’Uici Giovanni Barberio e del Presidente Csv Roberto Garzulli, ha fatto seguito l’excursus normativo del Presidente regionale F.A.N.D. (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Disabili) Maurizio Simone. Questi, partendo dal termine “barriere architettoniche”, è giunto alla legge n° 13 del 1989 che ha “affrontato la materia del superamento delle barriere negli edifici privati, con disposizioni per favorire l’accessibilità, l’adattabilità e visitabilità, e con prescrizioni tecniche ed obblighi e responsabilità ai tecnici e agli enti pubblici sull’aspetto essenziale dell’accessibilità degli spazi costruiti, per una fruizione degli stessi da parte di tutti i cittadini”. Nel riprendere il vasto materiale legislativo si è confermata l’abbondanza normativa e la scarsa applicazione delle leggi. Il consigliere regionale dell’Uici Giuseppe Bilotti si è, invece, soffermato sulle nuove tecnologie che agevolano l’integrazione dei ciechi e degli ipovedenti in ogni ambito ed ha rimarcato l’importanza dei percorsi tattilo-plantari, presenti anche in alcune vie principali di Vibo. Tratti attraverso i quali il non vedente può muoversi in autonomia, salvo ipotesi di barriere dovute a disattenzioni o scarsa sensibilità. Una sezione su cui si è focalizzata l’attenzione del tecnico per l’autonomia Paola Cataneo. In tale circostanze sono state offerte testimonianze filmate e fotografiche di barriere erette dall’inciviltà. Ciò ha introdotto la visione delle prime dieci foto classificate tra quelle che hanno partecipato al concorso “Senza barriere”. Il primo premio è andato alla foto più emblematica della disattenzione ai disabili, presentata dalla compagnia teatrale “Nati per caso”. Qui appariva un enorme vaso di fiori (poi rimosso) posto dinanzi all’ingresso del Palazzo comunale. Infine al monologo teatrale “Drammi della cosciente folle normalità”, eseguito dalla giovane Lorenza Sgrò dell’associazione “Mi.Pia.Ci.”, ha fatto seguito la consegna, ad opera dei partecipanti al corso di orientamento e mobilità, di un dono all’istruttrice di autonomia Cataneo.

 

IL QUOTIDIANO DEL SUD  Martedì 7 Luglio 2015 (di Giusy D’Angelo)

 

IL CACCIATORE DI MEDUSE DI PEGNA

 

Il volume presentato nell’ambito della giornata dedicata all’integrazione

 

Si parte con la proiezione di immagini della Guardia Costiera. Il dramma chiamato “immigrazione”, infatti, non può non esplicarsi attraverso un rapido sguardo sul calvario di centinaia e centinaia di clandestini. Nella giornata dedicata all’integrazione, promossa dall’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti Sezione Provinciale, si è aperta così la presentazione de “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna. All’interno della sala riunioni in Prefettura, si sono dati appuntamento varie associazioni di e per disabili, i rappresentanti delle istituzioni e le organizzazioni che quotidianamente si occupano di gestire il flusso di migranti. Un romanzo, quello edito “Falco Edizioni”, che affronta problematiche attuali con grande sensibilità, tanto da essere scelto per la trascrizione in braille e la registrazione in versione audio. Ai saluti del Vice Prefetto Vicario Luciana Iannuzzi e del Vice Presidente della Provincia Pasquale Fera non è mancato il contributo di Giovanni Barberio, Presidente Uici: “Si tratta per noi della terza edizione e il libro di Pegna ci è parso calzante con il tema della diversità”. Il formato braille offre la possibilità ai non vedenti e alle persone con disfunzioni visive di conoscere ed apprezzare autorevoli artisti regionali. Questi, infatti, vengono immessi nel circuito nazionale e le loro opere lette in tutt’Italia. Le quattrocento pagine del libro narrano la storia di Tajil, bambino somalo originario di Chisimaio, e del suo viaggio “della speranza” con la madre Halima e un Pinocchio nel borsone. Un viaggio per scappare dalla fame e dalle scarse prospettive di vita che vedrà il protagonista in balia delle onde e delle vicessitudini dell’esistenza. Il piccolo cacciatore di meduse, insieme agli altri migranti, approda a San Vito Lo Capo e li inizia un nuovo capitolo della propria storia. S’imbatterà nel concetto di “diverso” tantyo lontano dal piccolo villaggio dove ha trascorso la sua infanzia, nella generosità e nel pregiudizio dell’essere umano: “Il cacciatore di meduse parla di chi nella vita è stato meno fortunato di noi”, ha illustrato l’autore, continuando: “E’ una storia che appartiene a tutti, apre ai sentimenti e consente di scavalcare barriere che tendono a frenarci dinnanzi ai nostri simili”. Una fiaba moderna, contestualizzata in questo momento storico in cui la tragedia di molti migranti ha assunto dimensione internazionale. Centrale, nella serata coordinata dal giornalista Maurizio Bonanno, l’accusa nei confronti di chi utilizza l’uomo come merce e come strumento d’arricchimento. Il testo letterario di Pegna, promettente scrittore con grande raffinatezza, ha conquistato il pubblico vibonese e permesso una sferzata fondamentale  al superamento di preconcetti e recinti culturali che impediscono la convivenza civile. Lapidarie le parole del giovane protagonista: “La terra è di tutti, diceva mio nonno, e per questo sto bene anche qui in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia”.

 

 “IL QUOTIDIANO DEL SUD” (15 Luglio 2015) di Giusy D’Angelo

 

 “Riabilitarsi per essere liberi”

Successo per il campus dell’U.I.C.I.

 

ZAMBRONE

 

Si è conclusa positivamente la terza edizione del campo estivo “Riabilitarsi per essere liberi”. Un’ esperienza, quella fortemente voluta dall’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (I.Ri.Fo.R.) dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Vibo, attesa con trepidazione dai soggetti affetti da patologie visive. Il Campus infatti, migliorando l’offerta, ha vantato un programma di orientamento, mobilità ed autonomia di tutto rispetto per i 16 partecipanti.

 

Ai tradizionali percorsi di musicoterapia, orientamento e mobilità (gestiti da Maria Martino e Benedetta Leone), nuoto (responsabili Cathia Barini e Paola Siciliano)  e vela (Romeo e Daniele Camerra), quest’anno si è attivata la sezione dedicata all’attività subacquea (grazie agli istruttori Cristian Oliovecchio, Ahmed Hagi e Fortunato Fiumara). In una settimana, i partecipanti hanno potuto sperimentare l’importanza di conoscersi e conoscere: “le nuove pratiche - ha illustrato il presidente Giovanni Barberio - non solo consentono un maggiore coinvolgimento degli aderenti al progetto, ma permettono al Campus di essere un valido strumento di ricerca e sperimentazione”. I vari corsi, condotti da professionisti, registrano vantaggi riabilitativi e concrete possibilità di armonizzare corpo e mente. La musicoterapia è stata curata da Daniela Costantino, la quale ha posto l’accento sul bisogno, all’interno di questo laboratorio di libera espressione, ”di far emergere l’elemento emotivo”. Per gestire l’ansia e imparare a controllare le emozioni sono stati utili i corsi di vela e attività subacquea. Ed è proprio in tali circostanze che si è registrato un potenziamento delle abilità personali ed aumento dell’autostima. Il campus ha garantito un confronto aperto con altri soggetti alle prese con le medesime problematiche quotidiane: “le giornate rappresentano un distacco rigenerante dalla quotidianità, per liberarsi da limiti divenuti finalmente superabili”. Il cammino dell’U.I.C.I. proseguirà con le iniziative in programma per tutto il periodo estivo. Nella cornice offerta dal Residence “Sciabache”, situata a Zambrone Marina, i programmi giornalieri hanno mirato ad innalzare la considerazione del sé e del proprio rapporto con l’ambiente circostante.

 

 

 

“Gazzetta del Sud”    19 luglio 2015 (di Tonino Fortuna)
Un dispositivo biomedico che “apre” alla luce
Presentata Argus II protesi per bypassare la retinite pigmentosa Francesca De Rito prima calabrese che si è affidata al sistema Argus II della Second Sight - Incontro scientifico a Vibo Valentia

 

«Per ben quattro volte ho rinunciato all’operazione. Ero terrorizzata. Poi mi sono fatta coraggio e ho deciso di sottopormi all’intervento chirurgico. Dal buio assoluto ho ricominciato a vedere la luce, a distinguere le immagini ed alcune vocali. Poi dalle sfere sono passata alle sagome. Ho individuato subito quella di mio marito e del mio bambino proveniente dalla Bielorussia. Inutile dire che è stata un’emozione incredibile».
La toccante testimonianza di Francesca De Rito, la non vedente vibonese che per prima in Calabria ha deciso di affidarsi ad Argus II – un complesso ma a quanto pare efficiente sistema di protesi retinica applicato su pazienti affetti da retinite pigmentosa – ha inaugurato in un hotel di Vibo Marina, l’incontro informativo su una malattia ereditaria e degenerativa che porta chi la contrae inevitabilmente alla cecità. Ai lavori, coordinati da Giovanni Barberio, presidente provinciale dell’Uici, ha offerto il proprio contributo Maura Arsiero, ingegnere della Second Sight, la società americana che realizza il dispositivo. «Si tratta – ha spiegato – di un impianto biomedicale capace di bypassare i fotorecettori danneggiati. Una mini videocamera alloggiata negli occhiali del paziente cattura l’immagine. Il video viene inviato a un piccolo computer indossato dal soggetto non vedente, dove viene elaborato e trasformato in istruzioni rispedite agli occhiali attraverso un cavo. I segnali vengono mandati alla matrice di elettrodi, che emette piccoli impulsi elettrici. Questi ultimi – è stato chiarito – riescono a bypassare i fotorecettori danneggiati e stimolano le cellule retiniche che trasmettono le informazioni visive lungo il nervo ottico fino al cervello, creando la percezione di motivi luminosi. Ai pazienti – ha chiosato l’esperta – non rimane che esercitarsi ad interpretarli».
Fondamentale, anche la fase riabilitativa (nelle settimane successive all’intervento chirurgico da eseguire su pazienti di almeno 25 anni all’ospedale “Careggi” di Firenze), anche questa a spese del Sistema sanitario nazionale. «L’obiettivo – ha spiegato Valentina Carbone, responsabile per la riabilitazione in Italia e in Spagna – è di consentire loro di utilizzare un campo visivo grande al massimo quanto un foglio A 4». Insomma, la vista non si riacquista, i disagi permangono, ma il dispositivo consente agli ipovedenti di «non camminare completamente alla cieca». E non è tutto. Al vaglio della Second Sight c’è il sistema Argus III per il quale due sarebbero le strade da percorrere. Una porterebbe ad aggiungere altri elettrodi all’attuale apparecchio. Come controindicazione vi sarebbe in questo caso il surriscaldamento. Fenomeno al vaglio degli studiosi. L’altra, assolutamente rivoluzionaria, consisterebbe nell’installazione di un impianto corticale nell’area occipitale del cervello. Quella che elabora informazioni visive. Ma entrambe sono ancora allo stadio di prototipo.

 

 “Il quotidiano del sud” Mercoledì 29 Luglio 2015

 

L’iniziativa. Successo per il laboratorio eco artistico promosso dall’Uici

L’arte con “Gli occhi della creatività”

 

Al bar” Don Giovannino” esposte le opere realizzate con materiale in disuso

 

di Giusy D’Angelo

 

La sala della sezione vibonese dell’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, tradizionalmente riservata alle riunioni, il sabato mattina diviene, da tempo, un particolarissimo Laboratorio creativo, che unisce vedenti e non vedenti, animati da grande spirito di condivisione e tanta voglia di dare sfogo alle potenzialità personali e di gruppo, realizzando “piccoli esempi di libertà espressiva. Sotto la guida della responsabile del progetto Paola Siciliano, è stato possibile ”gustare” un assaggio delle opere presso il bar “Don Giovannino” di Vibo. Evento riuscitissimo, con alcuni quadri “a parziale rilievo ”in bella mostra, i partecipanti al laboratorio tutti molto soddisfatti, tanti soci-amici e volontari, un aperitivo e la “ciliegina sulla torta”<<la graditissima visita di il Prefetto di Vibo Valentia, che ha espresso vivo compiacimento per l’iniziativa, dichiarando piena disponibilità ad ospitare altre esposizioni proprio nei locali della prefettura>>.Il presidente Uici, Giovanni Barberio, ha colto l’occasione per annunciare che <<quanto realizzato è solo un’anteprima di una mostra quantitativamente più consistente, già programmata per il prossimo autunno>>.La fase finale del laboratorio eco-artistico “Gli occhi della creatività”, promosso dall’Unione italiana ciechi ed ipovedenti, è stato realizzato sempre al bar “Don Giovannino”. Una manifestazione di nicchia, quella svoltasi nei giorni scorsi, che ha consentito, a quanto vi hanno aderito, di prendere contezza del lavoro svolto dalla sezione provinciale dell’Unione ,sempre dinamica nella proposizione di attività multi-funzionali.

 

“Assaggi d’arte, piccoli esempi di estro e fantasia”, coordinato dalla responsabile del progetto Paola Siciliano ,si è tradotto in un evento artistico capace di valorizzare le naturali inclinazioni sia dei soggetti affetti da patologie visive che dei normodotati. Sette le opere esposte, frutto del lavoro compiuto dagli aderenti al progetto. Tematiche varie, per lo più paesaggistiche e naturalistiche, messe su tela dal talento creativo degli artisti, i quali si sono cimentati nel dare nuova vita a materiale in disuso. Il valore del riutilizzo ed il desiderio di sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente, sono stati alcuni tra i principi ispirati che hanno portato all’allestimento del laboratorio. I risultati non si sono fatti attendere e la bravura dei membri Uici non è passata inosservata ai tanti cittadini vibonesi che, anche per puro caso, si sono trovati ad ammirare le opere. Gradita la visita del prefetto Giovanni Bruno il quale, nell’esprimere compiacimento per l’iniziativa, ha espresso piena disponibilità ad ospitare, presso i locali della Prefettura, manifestazioni analoghe. Soddisfazione è stata esternata dai soci, dai volontari Uici e dal presidente Barberio che ha sottolineato anche il valore sociale dell’iniziativa: <<Quanto realizzato-ha dichiarato al termine dell’evento-è solo un’anteprima di una mostra quantitativamente più consistente, già in programma per il prossimo autunno. Non solo un momento d’arte e cultura ma anche di aggregazione e scambio di idee>>.