Affascinante incontro tra U.I.C.I. e docenti dell’Istituto Alberghiero di Stato di Vibo Valentia

“VIAGGIO TRA LE OMBRE”
“Viaggio tra le ombre” è stato un interessantissimo cammino comune svolto, nei giorni scorsi - presso l’Istituto Alberghiero di Vibo, dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e da un folto gruppo di tirocinanti e docenti (anche non impegnati nel sostegno) della stessa scuola ospitante e dell’Istituto Comprensivo guidato dal dirigente Pasquale Barbuto. La sensibilità e l’acume dello stesso Barbuto hanno permesso che i forti messaggi dell’inclusione, delle strategie operative e degli strumenti a servizio del pieno inserimento dei ciechi e degli ipovedenti in ogni ambito, venissero veicolati dall’associazione più titolata e motivata a farlo, che rappresenta e tutela – per legge – i non vedenti italiani e si trova ogni giorno in prima linea, vivendo sulla propria pelle l’esperienza del buio, di quello sensoriale ma anche di quello mentale e culturale. Proprio alle due forme di oscurità (la seconda delle quali fa brancolare tra le ombre tanta gente che pensa di vedere) si è riferito il titolo del pomeriggio formativo: un viaggio tra le ombre di chi non vede – o vede molto poco, e tra i persistenti ostacoli sociali e culturali che costituiscono “il muro nero della piena e globale comunicazione”. Alla comunicazione, fondamentale esigenza dell’uomo, è stata infatti dedicata gran parte dell’incontro, aperto dal segretario U.I.C.I. Paolo Massaria, il quale ha associato le varie fasi di vita del non vedente al ruolo cardine della famiglia, della scuola, della società in generale, evidenziando l’azione di sostegno svolta dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, attraverso un graduale processo di fusione della vita di chi non vede con quella di quanti hanno il dono della vista: “per chi non vede, e quindi anche per l’U.I.C.I., la soluzione dei classici problemi di mobilità ed autonomia, di integrazione scolastica e lavorativa, di socializzazione e crescita attraverso lo sport, la formazione culturale, l’aggregazione e molto altro, è funzionale sì alla rimozione di tradizionali ostacoli giornalieri, ma anche all’accrescimento motivazionale e partecipativo, per rendere il portatore di disabilità visiva protagonista e artefice di progresso complessivo, poiché non si può sperare in un’elevazione a compartimenti stagno”. In tal senso, è fondamentale agire con la consapevolezza che “la cultura è figlia dell’esperienza e madre dell’umile consapevolezza di non sapere”. Proprio l’esperienza è stata respirata a pieni polmoni grazie all’emozionante intervento del presidente U.I.C.I. Rocco Deluca, che si è raccontato con avvincente e toccante semplicità, per poi cedere il passo all’illustrazione dei principali ausili dedicati all’accesso ed alla trasmissione delle informazioni: la tavoletta, la dattilo e la stampante braille, il computer con sintesi vocale e programmi ingrandenti, i vari strumenti facilitatori, ossia il colortest, il misuratore di pressione, la bilancia parlante… Insomma, i fratelli Francesco e Tommaso Bretti hanno favorito l’esplorazione di un mondo ai più poco conosciuto e le conclusioni del docente Nicola Rombolà hanno fatto cogliere l’intensità con cui l’attenta platea ha vissuto ogni attimo di uno Straordinario Viaggio di Condivisione.Foto di gruppo del direttivo UICI insieme al preside Barbuto e ai docenti partecipanti al corso di formazione

Il consigliere Bretti Francesco ed il segretario Tommaso Bretti illustrano i numerosi ausili ai docenti