Convivere insieme si può (2014)

ILPROGETTO. Conclusa l’iniziativa promossa dall’ U.N.I.Vo.C  in partnership col C.S.V.

SOLIDARIETA’, FORMAZIONE, EDUCAZIONE
I SOGGETTI DISABILI RACCONTANO AGLI STUDENTI LE LORO STRAORDINARIE ESPERIENZE  DI VITA.

SI  E’ CONCLUSO NEI GIORNI SCORSI IL  PIANO   DI SENSIBILITZZAZIONE PROMOSSO DALL’ U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) di Vibo e realizzato in patnership con il locale C.S.V. (Centro Servizi per il Volontariato). Il progetto, denominato “Convivere insieme si può”,  prevedeva incontri con le quinte classi degli istituti superiori della provincia. Partito ufficialmente il 28 ottobre scorso, ha fatto tappa in diverse scuole,  tra cui gli istituti di istruzione superiore “ De Filippis-Prestia”, “Morelli-Colao” e  Alberghiero. L ‘iniziativa ha avuto come scopo principale quello di far calare i giovani nelle innumerevoli problematiche di “vita da cieco “,  grazie all’ausilio di occhiali speciali in grado di simulare le diverse patologie visive come cecità assoluta, ipovesione lieve, media e grave. Sono stati posti all’attenzione dei ragazzi, inoltre, i diversi ostacoli che i portatori di queste ed altre patologie visive si trovano ad affrontare nell’esercizio delle loro funzioni quotidiane: attraversamenti pedonali inesistenti, macchine parcheggiate sui marciapiedi, mancanza di semafori sonori. Mancanze che difficilmente saltano all’occhio del normodotato,  ma che riflettono la diseducazione e la scarsa sensibilità nei confronti dell’altro. Grazie alla collaborazione del presidente Provinciale U.N.I.Vo.C. Tommaso Bretti, del presidente U.I.C.I. (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) Giovanni Barberio e dell’esperta dottoressa Carmen Monteleone, gli studenti sono riusciti - anche se per pochi attimi - a provare i disagi, le sensazioni e le percezioni di chi ha un handicap come la cecità. Molte sono state le osservazioni mosse dai partecipanti, dalle più semplici a quelle più complesse, che hanno trovato risposta direttamente dai soggetti che convivono quotidianamente con la loro disabilità e dagli esperti del settore come la Monteleone. La specialista, infatti, ha elargito consigli e suggerimenti per favorire un contatto corretto con i non vedenti,  utilizzando tecniche di accompagnamento e guida. Numerosi sono stati gli ausili tiflotecnici e tiflodidattici messi a disposizione dall’Unione Ciechi (display Braille, ingranditori ottici, stampanti braille, sintesi vocali…), che consentono al non vedente di utilizzare sia computer che smartphone. Ogni studente è stato dotato di un opuscolo informativo contenente immagini illustrate, siti di riferimento e leggi che regolano il mondo delle persone con le disabilità visiva. Prezioso il lavoro svolto dai giovani dl servizio civile e dai volontari che, a rotazione, hanno impiegato il loro tempo in un progetto basato sui principi di convivenza civile e solidale.

 

 

Foto che ritrae il convegno tenuto dalla dottoressa Monteleone e il Presidente Giovanni Barberio