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8 Marzo 2017 Quotidiano del Sud

Prende il via la rassegna amatoriale ospitata al cinema “Moderno”

Undici spettacoli di grande levatura

La serie di appuntamenti avrà inizio il 10 marzo per concludersi a maggio

SONO undici le compagnie vibonesi, calabresi e nonchè andranno a costituire la Rassegna teatrale amatoriale, al via questo venerdì. Promossa dalla Unione Ita­liana Libero Teatro, e orga­nizzata da quattro compagnie vibonesi facenti parte della Uilt, quali I Comme­dianti. La Ribalta. Nati per Caso e il Laboratorio teatra­le dell'UICI di Vibo (prima compagnia assoluta di non vedenti della regione), la rassegna è stata presentata lunedì mattina durante la conferenza stampa tenuta­si presso la sede stessa della UICI. Ad illustrarla il presidente della Uilt Calabria Gino Capolupo della compagnia I Commedianti, insieme a Giusy Fanelli presidente Uilt di Vibo e componente de La Ribalta, ad Angela Bentivoglio di Nati per caso e a Paolo Massaria del Labo­ratorio Teatrale UICI. In programma dunque undici spettacoli che dal 10 marzo fino al 26 maggio si alterneranno ogni venerdì sul palco del Teatro Cinema Moderno. Ad aprire la rassegna la compagnia Pizzitana, cui seguiranno ogni settimana, oltre le 4 orga­nizzatrici, le compagnie ca­labresi Il Sorriso, Finchè palcononcisepari, Hercu­les. Krimisa e Rosarno 76. Tra queste anche la compa­gnia professionale campana  La Bottega del Teatro di Pierluigi Tortora, in scena venerdì 17 marzo. La rassegna regalerà quindi momenti divertenti e soprattutto di cultura, perché è sì teatro dilettantesco, ma di una certa qualità trattandosi di gruppi teatrali appartenenti alla Uilt, associazione che riunisce oltre 800 compagnie italiane amatoriali, tra queste 24 calabresi e 5 vibonesi. Grazie alla Uilt, che a sua volta è associata all'Aita (Associazione internazio­nale teatro amatoriale), e al centro studi, queste compagnie - come ha spiegato Gi­no Capolupo nell’ìllustrare il programma - riescono ad avere supporto tecnico sia sul piano recitativo, attra­verso una serie di corsi di formazione, sia sul piano propriamente  “tecnico” con vari supporti scenici.

Da tutto questo ne viene fuori una bella realtà tea­trale calabrese e vibonese, anche perché da sempre il teatro, indipendentemente dalle categorie e dai livelli, è espressione e veicolo di cul­tura. Su questo punto ha posto l’accento Giusy Fa­nelli evidenziando quanto “lo spirito che accomuna tutti è dato dall’interesse a fare teatro e a sensibilizzare ì cittadini alla cultura”. Uno spirito forte e determinato il loro, portato avan­ti inoltre con non poche difficoltà soprattutto in materia di risorse economiche, e in un luogo tra l’altro dove reali progetti di sviluppo artistico e culturale tendono ad essere sottovalutati. La stessa rassegna teatrale «in gran parte è stata messa su attraverso lautosostegno delle compagnie», co­me rivelato da Angela Bentivoglio di Nati per Caso che ha specificato come «pochi sono stati gli sponsor e nessuna sovvenzione è arrivata dal Comune». Quello sul sussidio alle attività teatrali è in effetti un discorso ampio e complesso. Ma sarebbe davvero una svolta se comunque, oltre a quello pubblico, si aggiungesse il so­stegno privato di coloro che potrebbero costituire il gruppo piu rilevante dei promotori della cultura.

Tutto ciò comunque non impedisce a questo straor­dinario volto di Vibo, e della Calabria, di andare avanti. Uno degli aspetti piu inte­ressanti della rassegna è senz’altro la presenza della compagnia dell’Uici. «Non è cosa da poco infatti salire su un palco da non vedenti e al contempo - come sottoli­neato da Paolo Massaria - impegnarsi a fare sempre meglio, perché non vogliamo essere sottovalutati né suscitare compassione, ma solo gratificare il pubblico e per primi noi».