Prosegue il Tour della Testimonianza

Prosegue il Tour della Testimonianza dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
QUANDO IL BUIO SI FA LUCE
Splendido momento di condivisione e speranza presso la chiesa della Sacra Famiglia

Seppur nella sua semplicità, o forse proprio perché semplice ed incisivo, sta continuando a “lasciare il segno nelle menti e nei cuori” il Tour della Testimonianza, organizzato nelle parrocchie dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Un’esperienza davvero particolare quella vissuta da un triennio, avviata nel periodo di quaresima del 2014 e che prosegue annualmente, sempre curata da volontari, soci e dirigenti U.I.C.I., i quali – nell’attuare un progetto di promozione dei servizi pro ciechi e sensibilizzazione sulle problematiche della categoria – effettuano un avvincente camminano di condivisione ed accoglienza, divenendo lievito per vincere il buio, grazie alle “impronte lasciate da vite vissute”. Così, sono 14 - ad oggi - le comunità nelle quali i parroci hanno colto l’occasione per offrire ai fedeli ulteriori spunti di riflessione. Così, Mimmo, Giuseppe, Giovanni, Marco, Francesco, sono alcuni nomi che ai molti dicono poco, ma che – invece – ai convenuti alle diverse celebrazioni – hanno saputo dire tanto con le loro “piccole, grandi storie”. L’ultima delle tappe di questo significativo tour ha visto protagonisti gli amici della Comunità Parrocchiale della Sacra Famiglia di Vibo. Bella accoglienza da parte di gente attenta ed interessata alla testimonianza di Francesca, una specialissima fetta di vita personale e familiare raccontata ed ascoltata con emozione, frutto di un intenso percorso fatto di dolore, attese, gioie e molto altro. Un concentrato di forza, determinazione, coraggio, voglia di esserci, di dire la propria, di farcela: in una parola “voglia di vivere e di realizzare molto altro…”. E così Francesca racconta di come “le cose di ogni giorno richiedono, per chi non vede, un po’ più di impegno e di tempo, ma si possono regolarmente fare”. Dice Francesca: “Io lavoro, faccio le faccende domestiche, cucino e, soprattutto, faccio la mamma. L’inaspettato arrivo di Emmanuele ha rappresentato e rappresenta una gratificazione unica tra le sofferenze derivanti dal buio, le ansie per una gravidanza non facile, le paure per un esito che poi è stato splendido e che consente a me ed a mio marito di riuscire ad essere, con la forza di chi si ama ed ama, genitori attenti e pronti a rispondere a tutte le esigenze del piccolo”. Il parroco Don Piero Furci prende spunto dalla testimonianza di Francesca per infondere fiducia nelle mamme in attesa che temono per la salute del nascituro, invitandole a collaborare, con fede, nel porre in atto il meraviglioso disegno di Dio: l’uomo! A conclusione della Santa Messa, la consegna di un pieghevole ai numerosi fedeli, con l’illustrazione – documentata anche da foto – dei molteplici servizi offerti dall’U.I.C.I. ai non vedenti ed agli ipovedenti, con un preciso invito a fare volontariato pro ciechi attraverso l’U.Ni.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi). A dimostrare con la loro presenza quanto sia bello donare, anche i volontari Eugenio, Angelo e Francesca, quali “esempio vivo” di come mediante il volontariato si possa “regalare un’occasione all’altro ma anche a sè stessi…non si aiuti solo chi non vede ma ci si adoperi per tutti, rispondendo alle parole con i fatti”. Soddisfatto per questa nuova tessera incastonata nel mosaico della partecipazione attiva e corale, il Presidente U.I.C.I. Giovanni Barberio chiude con un’affermazione che si fa esortazione: “Grazie alle nostre gocce di vita contribuiamo a realizzare il mare della convivenza civile e solidale, offrendo il nostro aiuto e chiedendolo per la crescita di ciascuno e di tutti!”