SEMINARIO E SCREENING DEL DIABETE E DELLA RETINOPATIA DIABETICA 2015
SEMINARIO E SCREENING DEL DIABETE E DELLA RETINOPATIA DIABETICA
Ottima riuscita dell’iniziativa U.I.C.I. e Iapb presso il Centro di Aggregazione Sociale
Si è svolto sabato 14 novembre, presso il Centro di Aggregazione Sociale di Vibo - a partire dalle ore 16, il previsto incontro informativo ed il relativo screening in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, iniziativa promossa dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb Italia Onlus) e curata nel nostro territorio dalla Sezione Provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. La giornata è stata arricchita dalla distribuzione gratuita di opuscoli divulgativi per le vie principali del capoluogo. Il seminario formativo e lo screening sono stati effettuati dagli specialisti A.S.P. Giuseppe Crispino (Diabetologo) e Mimma Schiavello (Oculista).
I lavori sono stati introdotti da Rocco De Luca, Vice Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, il quale ha evidenziato l’enorme importanza della prevenzione anche per ciò che riguarda il diabete, patologia che può compromettere significativamente la vista, motivo che induce l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (Iapb Italia Onlus) e l’U.I.C.I. ad adoperarsi stabilmente in iniziative specifiche di sensibilizzazione, formazione e prevenzione. De Luca ha evidenziato che l’azione preventiva dell’U.I.C.I. viene sempre effettuata ad ampio respiro, non tralasciando nessuna fascia d’età e guardando particolarmente ai più piccoli, che sono - nel mese in corso - al centro di una campagna di screening nelle scuole della provincia dal titolo “Occhio ai bambini”, giunta alla sua quinta edizione e grazie alla quale, il prossimo 25 novembre, verrà tagliato – con ogni probabilità – il traguardo di 4.000 visite eseguite.
Il diabetologo Giuseppe Crispino ha spiegato che “il diabete è una malattia cronica in cui i livelli di glucosio nel sangue sono elevati (iperglicemia) a causa di una quantità inadatta di insulina o di un suo utilizzo inadeguato. L’insulina è un ormone secreto dal pancreas che permette al glucosio di entrare nelle cellule per essere utilizzato come fonte di energia. Esistono due forme di diabete: tipo 1 o diabete insulino-dipendente (che, in genere, insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. In questa forma di diabete il pancreas non produce l’insulina, per cui per controllare la malattia è necessario iniettare l’insulina per via sottocutanea, ogni giorno e per tutta la vita); tipo 2 o diabete non insulinodipendente (che è la forma più comune. Il pancreas produce l’insulina ma le cellule dell’organismo non riescono a utilizzarla. Si manifesta dopo i 30-40 anni e sono stati individuati numerosi fattori di rischio come: la familiarità per diabete, il sovrappeso, lo scarso esercizio fisico, ecc.). Esistono, inoltre, un diabete gestazionale (l’iperglicemia si riscontra per la prima volta durante la gravidanza) e un diabete secondario che insorge in seguito ad altre malattie (pancreatite, ipertiroidismo, ecc.) o a determinate terapie”. Crispino ha poi proseguito spiegando che “il diabete è una delle malattie più diffuse oggi sulla terra; colpisce senza distinzione di sesso e di razza; è presente in tutti i Paesi, ma la massima prevalenza si ha nelle Nazioni più industrializzate: è considerata la malattia dei ricchi e mostra una significativa tendenza all’aumento, probabilmente in concomitanza con l’avanzare del benessere socioeconomico. Per questo motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lo ha definito una vera e propria “pandemia”. Nel mondo vivono, infatti, 347 milioni di diabetici”. Prima di passare alle domande delle tante persone intervenute, il Dott. Crispino ha evidenziato come oggi il diabete possa essere trattato con successo, anche se non definitivamente guarito, seguendo diligentemente e quotidianamente la terapia prescritta ed adeguandosi a un preciso stile di vita. Crispino ha chiuso la sua esaustiva relazione soffermandosi sulle complicanze derivanti da tale patologia ed ha sottolineato che essa è una malattia “sistemica”, ossia colpisce tutto l’organismo: occhi, reni, cuore, vasi sanguigni e nervi periferici. L’occhio, quindi, è l’organo più a rischio e, soprattutto, lo è la retina. Questa seconda parte del seminario è stata tenuta dalla D.ssa Mimma Schiavello, la quale – servendosi anche di immagini – è partita spiegando cos’è la retina e come il diabete possa danneggiarla. “La retina – ha spiegato - è la parte più nobile dell’occhio, costituita da numerose cellule, alcune delle quali, i fotorecettori, hanno il compito di catturare i segnali luminosi e inviarli al cervello. Il diabete danneggia in particolare i capillari, che hanno la funzione di cedere ossigeno e sostanze nutritive alle cellule. Esso causa prima un indebolimento delle pareti dei capillari, con veri e propri sfiancamenti (microaneurismi), poi la trasudazione della parte liquida del sangue (che causa l’edema), emorragie più o meno estese, microinfarti con ischemia di zone circoscritte (muoiono delle cellule della retina a causa del mancato apporto sanguigno). Il successivo intervento di
processi di riparazione, con formazione di nuovi vasi sanguigni (neovascolarizzazione) anomali che crescono in modo caotico, causa la distruzione del tessuto nervoso “nobile”, determinando emorragie sempre più gravi e il distacco di retina: siamo alla retinopatia proliferante, che può portare all’ipovisione e alla cecità”
La Dott.ssa Schiavello ha poi proseguito evidenziando come “retinopatia diabetica proliferante e non proliferante si possano complicare con un edema della macula, che causa una grave compromissione visiva e della percezione dei colori, ed ha specificato che il diabete si associa anche ad altre alterazioni oculari come la cataratta e il glaucoma. Nella fase conclusiva della sua approfondita e chiara esposizione, la D.ssa Schiavello ha esplicitato alcuni aspetti della retinopatia diabetica, malattia che colpisce la retina poiché ricca di vasi, in quanto tessuto che necessita di tante sostanze nutritive ed ossigeno; malattia che può insorgere con qualsiasi forma di diabete, ma la probabilità di esserne colpiti è più elevata se si è ammalati di diabete da un tempo più lungo. Le risposte al numeroso pubblico si sono concentrate particolarmente su: fattori di rischio, disturbi, diagnosi e terapia. Si è giunti, in conclusione, ad affermare che ogni diabetico deve eseguire una visita oculistica almeno una volta l’anno e, se sono presenti segni di retinopatia diabetica, è bene fare controlli oculistici ogni sei mesio, comunque, con una periodicità a discrezione dell’oculista.
Dopo il seminario, si è proceduto con gli screening – eseguiti da un’equipe altamente professionale. 52 le persone visitate, con una diecina di alterazioni rilevate, tre casi dei quali segnalati all’Unità di Oculistica dell’Ospedale di Vibo, che approfondirà ogni specifica situazione patologica, così come preliminarmente garantito.
“Un altro passo è stato fatto, un altro segnale è stato lanciato, nonostante i pochi mezzi economici di cui dispone l’U.I.C.I.”. Questo il messaggio conclusivo che intende lanciare l’Unione ed il suo Presidente Giovanni Barberio.