I COLORI DEL CUORE CHE SI…”VEDONO” - Giornata Nazionale del Braille (2015)

I COLORI DEL CUORE CHE SI…”VEDONO”
Celebrata la Giornata Nazionale del Braille presso la scuola "Murmura" di Vibo Valentia

“IL rosso è il colore dell’amore, anche se io non lo vedo, perché è il colore del cuore, mi hanno detto. E gli altri rappresentano il colore arancione che è dell’allegria, ma che ha anche una componente di rosso, proprio come il suo cuore, che trasmette amore e lo riceve in egual misura”.

Stiamo parlando di Bella, traduzione del suo nome in ebraico. Il nome della nonna, una ragazza non vedente della scuola media “Murmura”. Nella Giornata Nazionale del Braille, giunta alla sua ottava edizione, celebrata anche a Vibo Valentia grazie ad un incontro con gli studenti dell’istituto, è stato assegnato il "Premio Louis Braille" all'allievo autore del miglior tema tra quelli elaborati dai ragazzi delle terze classi. Titolo del tema: "Chiudi gli occhi per qualche istante... Cosa vedi? Scrivi le tue sensazioni in una lettera da inviare a un tuo coetaneo non vedente. Se vuoi, chiedigli ciò che ti interesserebbe sapere di lui".

A commentare l’iniziativa è stato il Presidente Provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Giovanni Barberio: «Si mira alla fusione di due mondi ancora non totalmente integrati: quello dei "normodotati" ed il "pianeta disabilità". Il nostro non è il richiamo del rumoroso "albero che cade", ma l'invito a chi vuol fare "vera informazione", affinché tenda e faccia tendere l'orecchio al "silenzioso albero che cresce", in una terra dormiente».

A fare gli onori di casa ci ha pensato il dirigente della “Murmura”, Pasquale Barbuto, rilevando come «un motto che caratterizza la scuola di oggi è “Scuola di tutti e di ciascuno”. Ciò a significare che tutti hanno il diritto di accedere all'istruzione, secondo i ritmi e gli stili di apprendimento di ognuno. L’iniziativa, ha aggiunto, ha il merito di sensibilizzare i ragazzi ai problemi di alcuni coetanei facendo capire loro le difficoltà che questi incontrano ed educando tutti a comprendere e collaborare con l’altro, in un’opera di integrazione, che deve vedere nell’operato quotidiano una normalità e parità di rapporti senza subordinazioni e senza pietismi».

È toccato, poi, alla psicologa e psicoterapeuta ed esperta in tiflodidattica, Carmen Monteleone, addentrarsi negli aspetti più insiti della mente umana: «È necessario non considerare il mondo dei non vedenti come un mondo a parte, ma come lo stesso mondo che, con appositi ausili, i non vedenti conoscono e vedono, proprio come ha riferito Bella nel suo intervento appassionato, con gli occhi del cuore». Un’apposita commissione - composta da Giovanni Barberio, Carmen Monteleone e dalla pedagogista Loredana Stilo - ha selezionato molti temi svolti dagli studenti della “Murmura”, tutti pieni di grande afflato e solidarietà senza finzioni. A vincere è stata Ludovica Colace della 3C, che nel suo componimento ha scritto: “Cara amica, prima di conoscerti non ho mai pensato cosa volesse dire essere ciechi. Quando ti ho incontrata ho cercato di capirne di più. Ho provato, in camera mia, con le serrande abbassate e gli occhi chiusi, a capire cosa ti succedesse e un senso di angoscia mi è preso; mi domandavo come facessi a non disperarti e poi ti ho visto il giorno dopo ed eri serena. Mi sono chiesta quale fosse il tuo segreto, quale fosse la tua forza. Noi pensiamo che non sia possibile vivere ogni volta che ci viene a mancare qualcuno una persona cara, la voce, la vista, l’udito, le gambe, ma poi ci accorgiamo che ci sono mille altre cose per cui vale la pena vivere e, piano piano, ricominciamo a sorridere”.

Alla fine della manifestazione, Bella ha svelato il suo segreto: «Basta essere felici e pensare che tutto va bene, e considerare che non bisogna arrendersi mai». Un grande messaggio, dunque, è partito dalla scuola media “Murmura” in una giornata che ha reso visibile l’essenziale, invisibile agli occhi, perché lo si vede solo con gli occhi del cuore, come scriveva Antoine De Saint Exupéry nel suo "Piccolo principe”.

(Dall’ articolo giornalistico di Stella Pagano de “Il quotidiano del sud” del 24 febbraio 2015)

 

Foto che ritrae il Presidente Giovanni Barberio, La Psicologa Carmen Monteleone e il Preside Pasquale Barbuto durante l'incontro con i ragazzi della scuola