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3 Luglio 2017 Ilvibonese.it

VIBO VALENTIA - Grande successo per il laboratorio Uici 

Consensi e grande partecipazione di pubblico per la rassegna Uilt “Tutti a teatro” che si è tenuta alla scuola Don Bosco-Garibaldi

“Che il teatro fosse capace di unire, divertire e far riflettere lo sapevamo già: lo avevamo sperimentato, respirando a pieni polmoni anche il bello di sentirci liberi, nonostante il buio. Non sapevamo, però, che il teatro potesse divenire così appassionante da trasformarsi quasi in un’esigenza;  e così ora siamo ciò che non avremmo mai pensato di diventare: esempi impetuosi di un’arte che non può che essere di tutti e per tutti!” Questa la straordinaria sintesi del “sentire comune” di quanti hanno calcato le scene, sebbene ciechi o ipovedenti, nello spettacolo “Non c’è paci pe’ l’Artisti”, atto unico nel quale si è esibito – la sera del 30 giugno – il Laboratorio Teatrale U.I.C.I. di Vibo Valentia. Lo scenario è stato quello del cortile interno della scuola Don Bosco – Garibaldi dalla U.I.L.T. Calabria che ha voluto fortemente proseguire nella travagliata rassegna “Tutti a Teatro”.

Il risultato ha dato ragione agli organizzatori e riempito di gioia gli attori e gli altri artefici della buona riuscita dell’evento, che ha dimostrato come si possano abbattere barriere di ogni genere e vincere, con sacrificio e voglia di arrivare.Il grande lavoro preparatorio è stato recepito a pieno, così come il messaggio forte dell’opera che, attraverso un’esemplare azione riabilitativa di sensibilizzazione e di integrazione ha parlato della Calabria “terra ricca di risorse, ma schiacciata dai poteri forti, che impediscono una vera Risurrezione”. A testimonia tutto ciò, il bel messaggio iniziale lanciato da Martino Ceravolo, padre di Filippo, “fiore reciso” nell’ottobre del 2012, che ora - dall’alto - carica di determinazione la sua famiglia, che continua a lottare per “conoscere e sconfiggere”. A dimostrare, invece, come sia fattibile quanto ritenuto, per scarsa conoscenza “impossibile” sono state le performance di Giuseppe Pastafiglia, Peppe Bartucca, Annachiara Cuppari, Fancesco Bretti, Paolo Mangone e Domenico Arena, i quali – seppur affetti da cecità totale o parziale – hanno formato un avvincente blocco unico con Maria Raco, Assunta D’Agostino, Paolo Massaria, Tommaso Bretti e Miche Crupi e, recitando sulle splendide musiche di Gregorio Lagadari e con trucchi e acconciature realizzati da Katia Mundo  (“Effetto Donna”), hanno concretizzato un sogno, nel quale si è calato un nutrito numero di spettatori, catturati dalla meravigliosa forza del teatro.