Presentato il libro di Giuseppe Falcomatà "Un bicchiere di sole"

Pensa cosa sarebbe il mondo se ognuno, nella storia, si fosse fermato al primo lascia perdere…
Questa è la frase presente nella copertina del libro di Giuseppe Falcomatà “Un bicchiere di sole” e rappresenta sicuramente un incitamento, ma forse anche una delle chiavi di lettura della vita di un giovane, nutritosi della straordinaria testimonianza paterna, di forti passioni ed una grande dose di dedizione; di un figlio di Calabria che intende dire, con gli scritti e l’azione, che occorre “riappropriarsi di ciò che è nostro per non abituarsi a vederlo morire lentamente”, perché ognuno di noi è “uno degli ingranaggi necessari a far funzionare la macchina”.
Ci siamo soffermati solo su alcuni dei tanti spunti offerti dal volume presentato dall’autore nell’ambito della quarta edizione di “Incontri d’Autore”, iniziativa a cura dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Vibo Valentia, organizzazione fortemente convinta di quanto sia importante la cultura (“figlia dell’esperienza e madre dell’umile consapevolezza di non sapere”) per elevare l’uomo e, conseguentemente, il contesto in cui vive ed opera, allargando gli orizzonti e facendo gustare a tutti “il bello che salva”. In quest’ottica, “Un bicchiere di sole”, testo su cui tanti soci dell’U.I.C.I., volontari ed amici si sono fermati a riflettere presso la sala riunioni della prefettura di Vibo, è stato reso accessibile anche mediante la trascrizione in braille. “Abbiamo il desiderio di stimolare alla lettura un numero sempre crescente di non vedenti, sebbene uno studio - condotto dall’U.I.C.I. insieme all’Associazione Italiana Editori e all’Università Bicocca di Milano – abbia rivelato che proprio i ciechi e gli ipovedenti costituiscono la percentuale più alta di lettori e, più precisamente, leggono in media un libro all’anno il 59, 1% dei non vedenti contro il 46,8% dei vedenti e ne leggono tre all’anno il 31, 3% dei non vedenti ed il 18% dei vedenti”. Questo uno dei passaggi dell’intervento introduttivo del presidente U.I.C.I. Giovanni Barberio, che è seguito alle splendide note di apertura con le quali è stato omaggiato il numeroso pubblico presente dalle chitarre suonate magicamente dai ragazzi guidati dal Maestro Nunzio Cambareri. A coordinare egregiamente i lavori, in un caldissimo quanto emozionante pomeriggio di luglio, il giornalista Maurizio Bonanno, il quale ha fornito l’input a Giuseppe Falcomatà per parlare del suo libro ma anche della sua vita, particolarmente di quella di sindaco di Reggio Calabria, “città i cui abitanti non si accontentano mai”, così come i tanti amici che hanno voluto porgere domande e dialogare in libertà con “uno scrittore davvero speciale”. Tra gli altri, Mons. Peppino Fiorillo, sempre concretamente presente e disponibile.
In chiusura, altre perle musicali di Cambareri e del suo gruppo, precedute da un’ultima considerazione di Barberio: “Una nuova tessera è stata incastonata nel mosaico di crescita ed integrazione, della cui costruzione sempre più gente sta prendendo coscienza, facendo divenire l’opera sempre più patrimonio collettivo”